DALLE NANOTECNOLOGIE NUOVI SISTEMI DI «DELIVERY» DEI FARMACI

Le nanotecnologie si occupano della scienza delle cosiddette nanostrutture, cioè degli oggetti prodotti a partire da materiali che hanno dimensioni nell’ordine dei nanometri. In ambito biomedico numerose nanostrutture vengono utilizzate per il rilascio di farmaci. In base al tipo di materiale utilizzato troviamo:

Liposomi
Sono vescicole artificiali assemblate a partire da fosfolipidi per formare una struttura sferica a doppio strato che circonda una piccola area acquosa. Hanno una buona biocompatibilità e biodegradabilità e isolano efficacemente il farmaco al loro interno. Un esempio della loro applicazione in ambito clinico è l’antitumorale doxorubicina liposomale.

Nanoparticelle polimeriche
Sono particelle prodotte con polimeri sintetici biodegradabili o con polimeri naturali come il collagene e possono essere di forme diverse. Riescono ad attraversare la membrana e trasportare i farmaci direttamente al nucleo della cellula. Possibili applicazioni riguardano i chemioterapici e la terapia genica.

Micelle polimeriche
Sono nanoparticelle che si formano quando molecole polimeriche si associano spontaneamente in un ambiente acquoso. Grazie alle loro caratteristiche, sono compatibili con i farmaci poco solubili come gli antitumorali.

  • Idrogel
    L’idrogel è un materiale molto studiato perché, per le sue caratteristiche, è in grado di mimare le funzioni biologiche dei tessuti dell’organismo umano. È formato da una rete di polimeri idrofili che possono assorbire e trattenere più del 20% del loro peso in acqua, mantenendo la struttura. Queste strutture sono studiate per il rilascio controllato del farmaco, il rilascio in risposta a uno stimolo e la loro applicazione in impianti biologici.
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